BIM – Quanto se ne si scrive, e soprattutto quanto se ne parla!


A cavallo tra grande boom spinto dalle software house e rivoluzione per progettisti, imprese ed operatori economici, l'utilizzo diffuso e consapevole del BIM potrebbe effettivamente ripagare in termini di rapidità, certezze nelle scelte progettuali e di controllo economico nella realizzazione e nella gestione delle opere.
A fronte di un aumento delle richieste di sviluppo progetti in BIM, a cui come società di ingegneria esperta nel suo utilizzo la BBA-Architetti & Partners viene sempre più spesso chiamata a collaborare -complice anche l'entrata in vigore del DM 560 1-12-2017, che nel giro di qualche anno renderà obbligatorio il suo utilizzo in tutti gli appalti pubblici, sia in fase di progettazione che di cantiere- si nota tuttavia un disallineamento da parte di alcuni operatori, che sembrano ancora non disponibili o comunque non preparati al cambiamento.

Pare ormai indispensabile che chi si occupa di progettazione integrata (quella di cui si parla dagli anni '90!) si doti di strumenti BIM, il cui scopo -non guasta precisarlo, visti i diffusi misunderstanding in materia, anche da parte di tecnici e professionisti- non è ovviamente quello di produrre "solo" un modello 3D, ma la costruzione di un prototipo virtuale ricco di informazioni, sia dimensionali che tecniche, con il quale sviluppare tutte le fasi della progettazione. Solo in questo modo il modello BIM sarà un nostro grande amico, che ci consentirà di prendere decisioni progettuali consapevoli e di prevenire decisioni improvvisate in cantiere; viceversa, questa grande ed utilissima rivoluzione rappresenta esclusivamente un intralcio -peraltro costoso- ai tradizionali processi progettuali 2D.

L'utilizzo corretto ed avanzato degli strumenti BIM permette di contrarre i tempi di sviluppo progettuale e di integrare in un unico modello tutte le discipline, predisponendo modelli che con facilità e trasparenza possono essere condivisi con chi partecipa al processo edilizio. Il progettista
definisce scelte più consapevoli, il soggetto appaltante si “accerta” dell'investimento riducendo sensibilmente le varianti e verificando i costi in tempo reale, l'appaltatore pianifica e anticipa soluzioni che semplificano il processo.

Non solo progettazione: il processo BIM porta enormi vantaggi anche nella gestione della fase di costruzione. Grazie al modello virtuale del cantiere al quale si associano le tempistiche (4D), è infatti possibile pianificare e rendere visibili nel prototipo virtuale (3D) quello che avverrà passo dopo passo, coordinando le attività specialistiche, prevenendo lavorazioni in pericolose sovrapposizioni, e gestendo la sicurezza.

Purtoppo molti operatori, sia imprese che stazioni appaltanti, non sono ancora strutturati per la gestione del BIM. Senza dubbio questo è dovuto anche ai costi, non indifferenti, di formazione del personale e di acquisto dei software necessari. Difficile fare previsioni per l'adeguamento, a livello nazionale, dei processi di progettazione e costruzione secondo gli standard BIM; si confida che la loro diffusione obbligatoria a partire dagli appalti pubblici possa portare a cambiamenti utili e decisivi in tutto il settore.